Cross-Linking Corneale: dalla terapia delle Ectasie Corneali all’eliminazione dei vizi di rifrazione

Una fra le più recenti e rivoluzionarie innovazioni nel campo dell’Oculistica è il Cross-Linking Corneale (CXL).

Questa procedura è universalmente considerata come l’unico metodo per arrestare quella famiglia di malattie progressive chiamate “ectasie corneali”, tra cui il cheratocono.

Tuttavia, questa procedura refrattiva si è rivelata in grado di correggere anche i vizi di refrazione (Miopia, Ipermetropia, Astigmatismo e Presbiopia) in pazienti senza ectasie corneali, aprendo un mondo di novità nel campo delle procedure refrattive che rimodellano la cornea intervenendo sulla sua struttura molecolare, avvalendosi solo di una soluzione farmacologica in collirio a base di Riboflavina (Vitamina B2), luce ultravioletta e ossigeno.


PROCEDURA

La procedura è semplice:

A) Si somministra una soluzione oftalmica a base di riboflavina, ossia un collirio farmacologico che apporti al tessuto corneale una molecola capace di interagirvi a livello di legami chimici molecolari. L’apporto di O2 favorisce la formazione dei suddetti legami.

B) Si somministra luce UV secondo una modalità guidata da topografia corneale, ossia uno strumento che crea una mappa della cornea al fine di somministrare raggi UV solo nelle regioni che il Medico Chirurgo Oculista intende trattare. Infatti, la reazione chimica molecolare terapeutica si estrinsecherà solo laddove il principio attivo della soluzione oftalmica viene fotoattivato.

Infine, tramite appositi sensori a base di ultrasuoni, si può calcolare l’incremento della robustezza corneale, espressione del suo rimodellamento, e modulare di conseguenza la terapia con estrema precisione.

Occorre ricordare che ormai tutte le apparecchiature diagnostiche e terapeutiche usate in Oculistica dispongono di tecnologia eye-tracking in tempo reale, ossia seguono i piccoli movimenti oculari involontari e si fermano, per poi riprendere, nel caso in cui l’occhio si sposti volutamente troppo di lato per poi ritornare in posizione di partenza.


COSA RISERVA IL FUTURO?

Questa tecnologia, nel campo della correzione dei vizi di rifrazione, è estremamente recente. Sono in studio diversi metodi per migliorare le potenzialità della procedura CXL in quanto, ad oggi, riesce a correggere solamente difetti visivi lievi.

Tuttavia il cross-linking corneale, essendo di fatto una procedura refrattiva che irrobustisce la cornea, non usa laser né sottrae tessuto per rimodellare la medesima, non è mutualmente esclusiva rispetto alle tecniche di chirurgia refrattiva già da anni consolidate e, anzi, può benissimo essere associata a queste per potenziarne l’efficacia.

Attendiamo presto e con trepidante attesa innovazioni riguardanti questa procedura dalle strepitose potenzialità.

Fonti: Ophthalmology Times, News 2016. Medici Chirurghi Oculisti e Ricercatori: Matthias Elling, Lim Wee Kiak, Rajesh Rajpal.

Articolo redatto col prezioso aiuto dell’Oculista Dott. Filippo Confalonieri – Medico Chirurgo Specialista in Oftalmologia.